l mercato marittimo dei trasporti sta subendo una profonda e veloce rivoluzione: la corsa alla costruzione di navi sempre più grandi ci prospetta l’entrata in una nuova era dei trasporti marittimi, dominata dai giganti dei mari: il cosiddetto “gigantismo navale”. Secondo un rapporto del centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno lo scenario più probabile per il 2019 prevede che ben il 32% delle portacontainer saranno di portata superiore alle 10 mila Teu.
La sfida è aperta per i porti italiani: la reazione a catena comporta un adeguamento strutturale nei porti e anche cambiamenti nella gestione della logistica. E qualcosa si muove: dopo anni in cui le grandi portacontainer salpavano dai porti del Nord Europa per transitare nel Mediterraneo, senza scali in Italia, adesso il nostro Paese si appresta a prepararsi per poter accoglierle nei nostri porti.
A Gioia Tauro nel novembre scorso si è svolta con successo una prima prova, con l’attracco di un vero e proprio gigante del mare: una nave di 400 metri di lunghezza, 189 mila tonnellate, e una capacità di trasporto di circa 17 mila container. E’ la più grande nave cargo mai arrivata in Italia: unico hub di trashipment italiano attualmente capace di accogliere una nave di tale portata a pieno carico, grazie anche alla profondità dei fondali.
“Il nostro porto – ha dichiarato l’amministratore delegato della MedCenter Container Terminal, ing. Domenico Bagalà – è pronto ad accogliere i giganti del mare non solo dal punto di vista infrastrutturale ma anche dal punto di vista dell’equipaggiamento e dei mezzi di lavorazione, capaci di operare su navi con 23 file di contenitori. Le peculiarità di Gioia Tauro non consistono solo nell’essere pronto ad accogliere questa tipologia di portacontainer a pieno carico ma anche di poterle accogliere in modo flessibile. Oggi siamo in grado di lavorare fino a 3 navi in modo simultaneo che diventeranno cinque appena saranno ultimati i lavori in corso nella parte nord della banchina”.
Sul fronte Adriatico, al Trieste Marine Terminal il solo che può ricevere navi portacontainer da oltre 10 mila Teu di portata. Proprio pochi giorni fa è entrata una nave da 14mila Teu, la più grande che mai solcarto l’Adriatico: “L’evoluzione e la crescita del porto di Trieste – ha commentato il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico orientale, Zeno D’Agostino – continuano insieme ai maggiori protagonisti mondiali del settore. In maniera progressiva si stanno realizzando gli scenari che premiano le strategie dei nostri terminalisti e del porto più in generale, consentendo un pieno rilancio dell’economia del nostro territorio. Le grandi compagnie concentrano i traffici negli scali che hanno le infrastrutture e i servizi più idonei, ma soprattutto più efficienti.”.
Anche altri porti si stanno attrezzando: il Voltri Terminal Europa (VTE) di Genova ha acquistato quattro gru di banchina, che garantiranno, con le altre quattro già precedentemente acquisite, di poter servire contemporaneamente due grandi navi, da 15 e 20 mila Teu: un investimento, tra attrezzatture e infrastrutture, da 250 milioni Euro.
Gilberto Danesi, amministratore delegato del terminal VTE, ha dichiarato: “Grazie alle nuove gru e agli investimenti fatti potremo lavorare, spero già da fine febbraio dopo una prima fase di collaudo, anche le navi portacontainer di ultima generazione da 20mila teu di capacità”. Secondo Danesi i nuovi mega container “arriveranno prossimamente: la concentrazione in atto fra le compagnie di navigazione è un fenomeno che non possiamo fermare e a cui non potremo fare altro che adattarci”. Ma manca ancora un tassello al VTE: il secondo binario che collega il fascio interno alla rata ferroviaria nazionale. “Entro il 2018 voglio che sia pronto, non è più rinviabile”, dice Danesi. “nel 2016 il terminal chiuderà a quota 1,4 milioni di TEU movimentati, in crescita dell’11% rispetto all’esercizio passato”.
I nuovi investimenti ampliano quindi le prospettive dei porti italiani: per competere anche con i porti europei ad armi pari ed entrare nella nuova era dei giganti del mare.
(Fonti: MilanoFinanza, Informazioni Marittime, Porto Ravenna News, IlSecoloXIX)