L’AfCFTA (African Continental Free Trade Area) sarà la più grande area di libero scambio al mondo e intende creare un mercato continentale unico per beni e servizi, con libera circolazione di capitali e viaggiatori d’affari.
The African Continental Free Trade Area (AfCFTA) will be one of the world’s largest free-trade areas, aimed at creating a single continental market for goods and services, with free movement of capital and business travellers.
Creare un’area di libero scambio grande come l’Africa: è l’obiettivo dell’AfCFTA (African Continental Free Trade Area) l’accordo commerciale nato a fine marzo a Kigali, in Rwanda, che ha lo scopo di incrementare il commercio tra Stati africani e accelerare i processi di integrazione regionale e continentale.
Si tratta dell’accordo commerciale internazionale più grande per numero di Paesi coinvolti e per estensione dell’area interessata e risulta quindi il più importante dall’istituzione della WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio. Il patto stabilisce che i Paesi firmatari eliminino dazi alle importazioni e barriere tariffarie sul 90% delle merci negli scambi tra Paesi Africani, mentre il restante 10% di dazi su “prodotti sensibili” sarà eliminato in una seconda fase.
L’accordo è stato sottoscritto al momento da 44 su 55 leader di Paesi membri dell’Unione Africana: mancano ancora Burundi, Uganda, Benin, Namibia, Eritrea, Sierra Leone e soprattutto Nigeria e Sud Africa, che Moussa Faki, presidente dell’Unione Africana, spera di convincere a firmare a luglio, in occasione del prossimo vertice. Nel frattempo, a Kigali 27 Paesi hanno sottoscritto un secondo protocollo per autorizzare la libera circolazione delle persone nei Paesi firmatari.
Gli intenti principali del CFTA sono creare un mercato unico continentale per beni e servizi, con libera circolazione di persone e investimenti aziendali, aprire la strada per accelerare la creazione dell’Unione doganale ed espandere gli scambi intra-africani. La zona di libero scambio intende favorire lo sviluppo della manifattura locale e superare il sistema economico incentrato sull’export delle materie prime, migliorando allo stesso tempo la competitività a livello di industria e impresa.
A regime, l’area di libero scambio africana arriverebbe a interessare 1,2 miliardi di persone con un prodotto interno lordo combinato di oltre 2 trilioni di dollari. Secondo la Commissione economica per l’Africa delle Nazioni Unite (UNECA), se l’accordo venisse attuato, il commercio intra-africano potrebbe aumentare del 52% entro il 2022, rispetto ai livelli del 2010.
L’accordo ora dovrà essere sottoposto alla ratifica da parte dei singoli Paesi: entrerà in vigore quando verrà ratificato da almeno la metà dei Paesi firmatari, quindi 22. Seguirà un’altra fase di negoziati per individuare gli investimenti per avviare l’area di libero scambio e stabilire i “prodotti sensibili” che rientreranno nel 10% esentato dall’abolizione dei dazi.
Fonti e approfondimenti:
- http://unctad.org/en/PublicationsLibrary/ser-rp-2017d15_en.pdf
- http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2018-03-31/commercio-l-occasione-dell-africa-210323.shtml?uuid=AEbKhpME
- http://www.lindro.it/ecco-la-schengen-africana-lua-firma-il-afcfta/2/
- http://www.nigrizia.it/notizia/economia-nasce-afcfta-il-primo-accordo-commerciale-intra-africano
- https://www.washingtonpost.com/news/monkey-cage/wp/2018/03/29/the-countdown-to-the-african-continental-free-trade-area-starts-now/?noredirect=on&utm_term=.f5dfa487dcb1