Nei prossimi anni i Paesi africani offriranno grandi opportunità per l’export e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. A rivelarlo è l’ultimo Rapporto Export SACE SIMEST. Per saperne di più e scoprire quali mercati saranno più fruttuosi e quali settori saranno maggiormente interessati dalla crescita, abbiamo intervistato l’Ufficio Studi di SACE.
In the coming years, African countries will offer great opportunities for the export and internationalization of Italian companies. This is revealed by the latest SACE SIMEST Export Report. To find out more and find out which markets will be most fruitful and which sectors will be most affected by growth, we interviewed the SACE Research Office.
D: Quali sono i mercati esteri che possono offrire maggiori opportunità alle imprese italiane nel continente africano?
Tra i Paesi africani possiamo segnalare, in particolare, Sud Africa, Kenya, Marocco e Senegal.
Il Sud Africa sta vivendo una fase di profondo cambiamento politico in seguito all’uscita di scena dell’ex presidente Zuma. Il nuovo governo, guidato da Ramaphosa, ha nell’agenda il rilancio dell’economia attraverso una serie di riforme liberali e market-friendly: questo approccio, benché ancora in fase embrionale, sta già incontrando il favore dei mercati internazionali. Il rafforzamento dell’economia sudafricana conferma il ruolo strategico che questo mercato riveste per le imprese italiane, che già nel 2017 hanno registrato un aumento delle vendite nel Paese del 15,8%.
Nonostante lo stallo elettorale del 2017, conclusosi con la nomina del Presidente Kenyatta nell’ottobre scorso, anche il Kenya si conferma un’economia solida, sostenuta da una domanda interna dinamica e da ingenti investimenti esteri. Nel prossimo quadriennio si attende una crescita dell’export italiano con una media annua del +3,1%. Tra le geografie più promettenti, il Marocco si distingue per sua capacità di attirare nuovi investimenti esteri (attraverso l’AMDI, Agenzia per lo Sviluppo degli Investimenti) e al potenziamento dello sviluppo industriale attraverso un apposito fondo. Infine il Senegal, che da diversi anni registra una crescita economica positiva sotto gli indirizzi del Plan Sénégal Emergent, un programma governativo incentrato su una serie di riforme per lo sviluppo e sull’incentivo degli investimenti sia interni sia esteri.
D: Quali comparti potranno beneficiare di più dell’internazionalizzazione verso l’Africa?
Un settore che potrà aprire molte opportunità per le aziende italiane è quello delle infrastrutture. In molti Paesi africani, infatti, dalla Nigeria al Kenya, dal Sud Africa al Senegal, sono in programma una serie di piani infrastrutturali e lavori collegati a opere di costruzione. Lo sviluppo delle infrastrutture avrà effetti positivi sui mezzi di trasporto, in particolare del settore automotive, sulla chimica e sui materiali da costruzione. In Nord Africa, in particolare Algeria, Egitto, Marocco e Tunisia, ci sono dei progetti di espansione della rete ferroviaria e questo potrà aprire interessanti scenari per le imprese italiane. Altri settori di notevole interesse sono l’energia, l’agricoltura, la meccanica strumentale (inserita nei processi industriali nei settori dell’agroprocessing e del packaging), e tendenze positive sono attese per tutte le categorie di beni intermedi e di investimento.
D: Qual è la più grande difficoltà che ad oggi trovano le aziende che puntano all’internazionalizzazione in Africa?
Le criticità principali riguardano le possibili strette conseguenti al mutamento delle condizioni finanziarie internazionali, l’aumento delle tensioni commerciali delle singole regioni e la generale incertezza geopolitica che caratterizza i Paesi africani. Bisogna inoltre considerare i prezzi internazionali del petrolio, che costituiscono una variabile chiave per le prospettive economico-finanziarie di molte aree, come quella nordafricana.
D: Una PMI che oggi vende solo in Italia da dove dovrebbe partire? Quali sono i primi step per espandere il proprio mercato in Africa?
Le PMI trovano spesso proprio nell’aspetto dimensionale un vincolo al processo di internazionalizzazione. Specie se si punta a espandere il proprio mercato in aree che presentano criticità e una serie di rischi politici e sovrani, può risultare fondamentale poter contare su un partner di fiducia in grado di proporre una mappatura completa dei possibili rischi, come quello di mancato pagamento. Il Polo offre una gamma di prodotti finanziari e assicurativi in grado di tutelare a 360º gli esportatori italiani interessati a crescere a livello globale e ha ampliato ulteriormente i propri servizi messi a disposizione delle PMI, anche in ambito digitale. Basti sottolineare che le aziende che hanno usufruito dei prodotti assicurativi di SACE SIMEST, nei tre anni successivi, hanno registrato picchi di performance addizionale e cumulata particolarmente significativi.