L’Euro-zona si allarga a 19 paesi con l’ingresso della Lituania. Dopo la raccomandazione positiva dell’Eurogruppo del 20 giugno scorso, il Consiglio Affari Generali, presieduto da Sandro Gozi, ha riconosciuto che il paese candidato aveva rispettato i criteri di convergenza e quindi approvando la proposta di ingresso della Commissione. Sono poi seguiti i pareri positivi della Bce (14 luglio) e del Parlamento europeo in seduta plenaria (16 luglio). E’ stato poi fissato il tasso di cambio permanente: 3,45280 Litas lituani per un euro.
Questi sono i dati che hanno consentito alla Lituania di entrare nell’eurozona: negli ultimi 12 mesi l’inflazione si è assestata allo 0.6 % (di gran lunga sotto il tasso massimo dell’ 1.7%), il disavanzo pubblico nel 2013 restava fissato al 2.1% del prodotto interno lordo (il valore di riferimento è il 3%) e il rapporto tra debito lordo e PIL è del 39,4% of GDP (ben al di sotto del valore di riferimento del 60%).
La storica decisione è stata celebrata il 23 luglio alla presenza, fra gli altri, del Vice-Presidente della Commissione Europea Katainen, del Commissario Semeta, del Premier Lituano Butkevičius e del Ministro delle Finanze della Lituania Šadžius.
“L’ingresso della Lituania nella famiglia dell’euro è un evento cruciale per il paese e di grande importanza per l’eurozona nel suo complesso” ha ribadito il sottosegretario Gozi che poi ha aggiunto che “nel momento in cui nei nostri paesi c’è chi vuole uscire dall’euro” l’ingresso della Lituania (dopo quello di Slovacchia nel 2009, Estonia nel 2011 e Lettonia all’inizio di quest’anno) è “la dimostrazione della continua attrattività del progetto della moneta unica e della sua rilevanza per il futuro nella nostra comunità”.
(Fonti: http://ec.europa.eu – http://www.ansa.it/)